El fondo infinito de la memoria / Il fondo infinito della memoria
Por Santiago Cardozo
(1)
En las rasgaduras del tiempo
Descansan los recuerdos de la infancia
Hasta que el presente los reclama,
Perentorios o tardíos,
Sacudiéndolos de su pacífica modorra.
Vueltos a la vida, barnizados
Con otra capa de preguntas,
Hablan la lengua de la distancia esmerilada:
Los lugares y las personas frecuentados,
Las noches de tormenta y de fantasmas
En el vano de la puerta,
La muerte de un abuelo besado en su mortaja,
El tiempo perdido en las veredas
Son la materia de la que nos fuimos haciendo
Sin darnos cuenta de los peligros y las trampas
Que acechaban bajo la cama
O en el fondo del ropero.
El tiempo se va resquebrajando,
Como la memoria pierde sus imágenes,
Hasta que ya no sabemos quiénes
Hemos sido ni por qué
Estamos acá.
*
Negli squarci del tempo
Riposano i ricordi dell’infanzia
Finché il presente non li richiama,
Perentori o tardivi,
Scrollandoseli dal loro pacifico torpore.
Tornati in vita, inverniciati
Con un altro strato di domande,
Parlano la lingua della distanza smerigliata:
I luoghi e le persone frequentati
Le notti di tempesta e di fantasmi
Sullo stipite della porta,
La morte di un nonno baciato nel sudario,
Il tempo perduto per strada
Sono la materia di cui ci siamo man mano costruiti
Senza accorgerci dei pericoli e dei tranelli
Che erano in agguato sotto il letto
O in fondo all’armadio.
Il tempo a poco a poco si sgretola
Così come la memoria perde le sue immagini
Finché non sappiamo più chi
Siamo stati né perché
Siamo qui.
Negli squarci del tempo
Riposano i ricordi dell’infanzia
Finché il presente non li richiama,
Perentori o tardivi,
Scrollandoseli dal loro pacifico torpore.
Tornati in vita, inverniciati
Con un altro strato di domande,
Parlano la lingua della distanza smerigliata:
I luoghi e le persone frequentati
Le notti di tempesta e di fantasmi
Sullo stipite della porta,
La morte di un nonno baciato nel sudario,
Il tempo perduto per strada
Sono la materia di cui ci siamo man mano costruiti
Senza accorgerci dei pericoli e dei tranelli
Che erano in agguato sotto il letto
O in fondo all’armadio.
Il tempo a poco a poco si sgretola
Così come la memoria perde le sue immagini
Finché non sappiamo più chi
Siamo stati né perché
Siamo qui.
(2)
Hay un niño en el patio de mi casa:
Debe tener no más de cinco años
Y juega con una perra y una pelota
Bajo una llovizna gris
Que se va extendiendo por todo el sueño.
La perra acaba de parir seis cachorros,
De los cuales se murieron cuatro.
Los dos restantes
Sobreviven el invierno
Y crecen, fuertes, hasta que se pierden
En la calle, en las fotografías
Y en los relatos familiares.
El niño, indiferente, mira hacia un costado,
Donde estoy yo, mirándolo.
La lluvia, monolítica, lo cubre todo.
*
C’è un bambino nel cortile di casa mia:
Avrà non più di cinque anni
E gioca con una cagna e un pallone
Sotto una pioggerella grigia
Che si estende lungo tutto il sogno.
La cagna ha appena partorito sei cuccioli,
Di cui quattro sono morti.
Gli altri due
Sopravvivono all’inverno
E crescono forti fino a perdersi
Nelle strade, nelle fotografie
E nei racconti familiari.
Il bambino, indifferente, guarda verso un lato,
Dove mi trovo io, a guardarlo.
La pioggia, monolitica, incombe su tutto.
Traducción: Juan Manuel Fustes.
Avrà non più di cinque anni
E gioca con una cagna e un pallone
Sotto una pioggerella grigia
Che si estende lungo tutto il sogno.
La cagna ha appena partorito sei cuccioli,
Di cui quattro sono morti.
Gli altri due
Sopravvivono all’inverno
E crescono forti fino a perdersi
Nelle strade, nelle fotografie
E nei racconti familiari.
Il bambino, indifferente, guarda verso un lato,
Dove mi trovo io, a guardarlo.
La pioggia, monolitica, incombe su tutto.
Traducción: Juan Manuel Fustes.
Comentarios
Publicar un comentario